di PIERO CHIMENTI – Il governo di Hong Kong tira dritto per la sua strada, respingendo le richieste dell’opposizione di sospendere la Legge anti-maschere. L’applicazione della legge, esistente dal 1922 quando il Paese era sotto il controllo inglese, volge a identificare gli autori di violenze che nelle scorse settimane stanno paralizzando Hong Kong, dando la possibilità alla polizia di fermare chi si copre il viso anche pittandosi il volto con il rischio di arresto al fermato che non vuol farsi identificare.
Negli ultimi scontri molti negozi sono stati danneggiati e la metropolitana è stata costretta a fermare le proprie corse, con gli agenti che sono tornati a sparare proiettili di gomma, lacrimogeni o gas urticanti contro i violenti.
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