WASHINGTON – Istanbul pronta a invadere il nord della Siria. La Casa Bianca ha dichiarato che il paese guidato da Erdogan si appresta a invadere l’area settentrionale, rinnovando timori per il destino dei combattenti curdi alleati con gli Stati Uniti nella guerra all’Isis. A sostenerlo Stephanie Grisham, responsabile della comunicazione della Casa Bianca, in una dichiarazione diffusa dopo un colloquio telefonico tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello americano Donald Trump. Nella nota si precisa che le truppe statunitensi “non sosterranno né saranno coinvolte nell’operazione” e “non saranno più nelle immediate vicinanze”, cioè nel nord della Siria.
Non è chiaro se ciò significhi che gli Stati Uniti potrebbero ritirare i loro circa 1.000 soldati dalla Siria settentrionale. Intanto le Nazioni Unite si stanno “preparando al peggio” nel nord est della Siria. Ma ci prepariamo al peggio”, ha dichiarato il coordinatore Onu per le operazioni umanitarie in Siria, Panos Moumtzis sottolineando che le Nazioni Unite sono in contatto “con entrambe le parti sul campo”.
“Alla luce dell’annuncio della Turchia e degli Usa sulla situazione in Siria, l’Ue ribadisce la sua preoccupazione” e ricorda di avere sempre detto che “ogni soluzione a questo conflitto non può essere militare bensì deve passare attraverso una transizione politica, in conformità alla risoluzione Onu ed il comunicato di Ginevra nel 2014”. Così una portavoce della Commissione europea. “L’Ue ribadisce il sostegno all’unità, la sovranità e l’integrità territoriale della Siria”, ha aggiunto.
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