di BENNY MANOCCHIA – Sono seicentomila, sono giovani e… free, liberi. Un gruppo sviluppatosi a New York, Chicago, Los Angeles e Miami. Si fanno chiamare “we the free”, noi liberi, ma non si tratta di un’altra sciocca invenzione politica. Invece, i “giovani liberi” hanno deciso e giurato che andranno avanti senza una girl friend, una ragazza, una fidanzatina. Perche’? Tutti gay? No, le girls in America (almeno nelle metropoli) costano troppo, nel senso che averle come “my girl” significa avere anche il portafoglio quasi sempre vuoto.
Ma come: allora il fatto che le giovani americane lavorano non vuol dire niente? Non esiste piu’ il cosiddetto “dutch treat”, ossia paghiamo a meta’? Mi ha detto John Walders, di Chicago:”Macche’, le ragazze di oggi scelgono il ristorante, magari anche il menu, poi la sala per andare a fare quattro salti. Poi le riporti a casa e il bacetto della buona notte”.
Niente bugie:e’ capitato anche a me quando avevo l’eta’ per “fare la corte” alle belle figliole. Dirigono un po’ tutto, che a te piaccia o meno: vogliono sapere tutto di te, le tue ex ragazze, che cosa ti piace, che cosa non ti piace. Rispondono poco alle tue domande: ti basti sapere che non parlera’ mai di verginita’. Quando arriva il conto di solito fa due passi al bagno per “incipriarsi il naso”, dice.
Insomma le girl friends costano e molti maschi hanno deciso di prendere una rivincita. Non le invitano a cena, ma a fare due passi nel parco locale, al massimo un giretto sul bus a due piani, per vedere le…bellezze della citta’. Una sorta di Lisytrata all’inverso… Chissa’ come andra’ a finire. Le ragazze non hanno ancora reagito.
Resta un punto che potrebbe in un certo senso aiutare i “boys free”: le ragazze dei paesi, che in verita’ non ricevono molti inviti, ti preparano una discreta cenetta (basta che tu porti una bottiglia di buon vino) e i costi scompaiono. Il mondo del 2020. Come saranno le cose per i nostri figli e nipoti, fra una quarantina di anni?
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