(Pixabay) di BENNY MANOCCHIA – Questa maledetta curva non sa quello che vuole. Invertira’ in dieci giorni, no 20, bisognera’ aspettare il 16 di maggio prima di vedere incurvato questo dannato diavolo. I giornali italiani sembrano fare a gara, purtroppo, sempre nell’area negativa. Negli Stati Uniti, forse spinti dalle parole del presidente Trump, sempre un po’ ottimista rispetto a chi gli dice, ogni giorno: c’e’ tempo prima che la curva… in America, dicevo, ci sono previsioni meno rigide.

“La curva e’ gia’ passata” azzarda qualcuno. “Almeno in alcune zone di questa nazione”. Ma dove? Gli scienziati hanno piu’ di una volta contraddetto le previsione di Trump, il quale, essendo il presidente, deve sempre apparire come l’uomo ottimista del momento… Gli scienziati giocano con le parole: siamo nell’occhio del ciclone dicono, per indicare che siamo nei guai.

Ma all’origine l’espressione significava quasi il contrario. La realta’ e’ che non e’ possibile predire la fine del virus, con la curva che finalmente scende giu’ come un paracadutista. E’ un  virus deciso a darci una lezione, cosi ‘impariamo una volta per sempre’. Ma anche questo non e’ vero. A detta dei soliti scienziati, il coronavirus, non stanco del tremendo lavoro che ha svolto in 150 nazioni del mondo, ha intenzione di riapparire, sempre forte e crudele, per darci una nuova lezione.

E’ possibile. L’influenza non si ripresenta ogni anno,puntualmente?Speriamo che non sara’ cosi’. Ma se il virus maligno si ripresentera’. stavolta trovera’ un nemico deciso a tenerlo a bada, un nemico che dopo questa esperienza si sta preparando per il corona, che ancora una volta si presentera’ alle… nozze senza  essere  stato invitato.