Crisi in Afghanistan, i talebani: “Basta nemici, ma ritorniamo alla Sharia”

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(Hoshang HASHIMI / AFP) KABUL – In conferenza stampa, i talebani promettono di rispettare gli avversari e i diritti delle donne, ma migliaia di civili continuano a tentare la fuga.

“Questo è un momento di orgoglio per l’intera nazione”: esordisce così il portavoce dei talebani nella prima conferenza del movimento a Kabul. “Dopo 20 anni di lotte abbiamo liberato l’Afghanistan ed espulso gli stranieri”, ha detto Zabihullah Mujahid davanti alle telecamere.

“Vogliamo assicurarci che l’Afghanistan non sia più un campo di battaglia”. Lo ha affermato il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid nella sua prima conferenza stampa. “Abbiamo perdonato tutti coloro che hanno combattuto contro di noi. Le animosità sono finite. Non vogliamo nemici esterni o interni”, ha assicurato.

“L’Afghanistan non sarà più un centro per la coltivazione del papavero da oppio o per il business della droga”. Ad assicurarlo il portavoce del talebani, aggiungendo che il “nuovo governo avrà bisogno del sostegno internazionale per promuovere un’alternativa alla coltivazione del papavero. E rispondendo ad una domanda sul rischio che l’Afghanistan dia asilo a foreign fighters o ai terroristi di al Qaida, il portavoce Mujahid ha detto: “Il suolo afghano non sarà utilizzato contro nessuno, possiamo assicurarlo”.

Intanto l’Europa promette il suo aiuto per accogliere i profughi. Usa e Regno Unito convocano un G7 virtuale.

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