Draghi: "Monitorare euro, fonte d’incertezza"

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La Bce rivede nuovamente a rialzo le stime di crescita per l’Eurozona per il 2017, portandola al 2,2% dal precedente 1,9%. Invariata l’attesa per un +1,8% nel 2018 e +1,7% nel 2019 ed ha abbassato le sue stime sull’inflazione dell’Eurozona per 2017 (a 1,5%) il 2018 (a 1,2% dal precedente 1,3%) e il 2019 (a 1,5% dal precedente 1,6%)

“La recente volatilità del tasso di cambio rappresenta una fonte d’incertezza che richiede di essere monitorata, per le sue implicazioni sulla stabilità dei prezzi nel medio termine”, ha detto il presidente Mario Draghi, notando anche l’accelerazione della crescita nell’Eurozona che procede “solida e ben distribuita”.
 
L’apprezzamento dell’euro “è molto importante per la crescita e l’inflazione. Così importante che le prospettive d’inflazione di medio termine sono state riviste al ribasso”, e dunque la Bce “dovrà tenerne conto nell’insieme delle informazioni con cui prenderà le future decisioni di politica monetaria”.

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