(Pixabay) ROMA – C’è tensione attorno all’annunciata ulteriore stretta sulla protezione speciale, da oggi alla prova del voto dopo il confronto serrato per trovare un accordo nella maggioranza. Le votazioni in Commissione Affari Costituzionali del Senato sono previste per oggi a mezzogiorno, ma il tempo stringe perché è costato il cosiddetto decreto Cutro, il provvedimento sui flussi e la gestione dei migranti varato nella cittadina calabrese all’indomani del naufragio costato la vita ad oltre 90 migranti, è atteso in Aula tra martedì e mercoledì.
Sono quasi 350 le proposte di modifica delle opposizioni sulla carta da votare, e il subemendamento della maggioranza che restringe ulteriormente le maglie alla protezione speciale. E i famosi 21 emendamenti che la Lega tiene ancora sul tavolo in attesa di vedere come evolve il lavoro della Commissione. Praticamente impossibile, secondo le previsioni delle parti, portare a termine l’esame in Commissione. La parola, qualora non fosse possibile conferire il mandato al relatore, passerebbe così alla Camera dove l’unico emendamento risultante dall’accordo dovrebbe essere ripresentato a maggioranza.
Le opposizioni sono pronte a dare battaglia, in commissione e alla Camera. Le associazioni, alle quali ha già aderito la magistratura democratica, che martedì scendono in piazza. I sindaci del Pd che guidano le grandi città che lanciano l’allarme sul rischio di smantellare il sistema di accoglienza e chiedono al governo di ripensarlo e, anzi, di valutare l’introduzione dello ius scholae per garantire diritti e integrazione ai migranti.
Intanto, con il coordinamento delle autorità italiane, arriveranno in Sicilia gli oltre 600 migranti soccorsi in mare ieri al largo di Portopalo. Secondo il giornalista Sergio Scandura di Radio Radicale, 200 sono in arrivo a Catania, dove 111 erano già stati sbarcati, mentre 300 sono stati destinati ad Augusta.
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