Il bilancio dell’attacco israeliano alla tendopoli nell’area di Tal as-Sultan è salito a 40 vittime, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Wafa e rilanciato da Al Jazeera. Le fonti locali hanno riferito che la maggior parte delle vittime sono donne e bambini, molti dei quali sono stati bruciati vivi. Decine di feriti sono stati trasportati negli ospedali della zona, che, secondo la Mezzaluna Rossa palestinese, non sono in grado di gestire l’elevato numero di accessi.
L’esercito israeliano ha dichiarato che nel raid sono stati eliminati Yassin Rabia, comandante della leadership di Hamas in Giudea e Samaria (Cisgiordania), e Khaled Nagar, un alto funzionario dell’ala militare della stessa organizzazione. L’attacco è stato effettuato nella zona di Tal as-Sultan, nel nord-ovest di Rafah, sulla base di precise informazioni di intelligence.
La situazione negli ospedali della zona è critica. La Mezzaluna Rossa palestinese ha espresso la propria difficoltà nel gestire l’emergenza, dato l’alto numero di feriti e la scarsità di risorse disponibili. Le strutture sanitarie locali sono al collasso e le organizzazioni umanitarie stanno lanciando appelli urgenti per ricevere aiuti internazionali.
La comunità internazionale segue con preoccupazione l’escalation della violenza nella regione, esprimendo solidarietà alle vittime e ai loro familiari. Intanto, le autorità israeliane difendono l’operazione, sottolineando la necessità di neutralizzare le minacce terroristiche. Tuttavia, l’alto numero di vittime civili solleva gravi interrogativi sulle modalità e le conseguenze degli attacchi.
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