Raid israeliani a Rafah: depositi di aiuti dati alle fiamme

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La situazione nella Striscia di Gaza rimane tesa mentre i carri armati israeliani continuano gli attacchi nella città di Rafah. Fonti palestinesi hanno segnalato che alcuni depositi di aiuti umanitari sono stati incendiati durante gli scontri in corso. Le tensioni hanno raggiunto un nuovo picco dopo che, secondo fonti della CNN, munizioni di fabbricazione statunitense sono state impiegate durante un attacco israeliano contro un campo profughi a Rafah, causando la morte di almeno 45 persone.

Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale di Israele, Hanegbi, ha dichiarato che i combattimenti a Gaza proseguiranno per altri sette mesi, alimentando ulteriormente le preoccupazioni per la perdurante violenza nella regione. Nel frattempo, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito per esaminare la proposta di risoluzione presentata dall’Algeria, che chiede ad Israele di interrompere immediatamente la sua offensiva militare a Rafah.

Il presidente egiziano Sisi ha aggiunto la sua voce al coro degli appelli per la cessazione delle ostilità, dichiarando che i palestinesi non dovrebbero essere costretti a lasciare Gaza. L’appello di Sisi sottolinea l’importanza di preservare la sicurezza e la stabilità nella regione, nonché di garantire il diritto dei palestinesi a vivere in pace e dignità nelle loro terre.

La comunità internazionale continua a seguire da vicino gli sviluppi nella Striscia di Gaza, con la speranza di raggiungere una soluzione diplomatica che ponga fine alla violenza e apra la strada per il dialogo e la riconciliazione tra le parti coinvolte nel conflitto.

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