(ImageBank4u/Shutterstock) Israele è in stato di massima allerta dopo l’attacco mortale proveniente dal Libano che ha colpito Mjdal Shams sul Golan, causando la morte di 12 bambini e adolescenti drusi che stavano giocando in un campo di calcio. L’attacco ha scatenato una prima reazione militare israeliana la notte scorsa, ma è chiaro che non si tratterà dell’ultima risposta da parte di Israele.
Il Gabinetto di sicurezza politico, convocato nel complesso della difesa a Tel Aviv dal premier Benyamin Netanyahu, deciderà il momento e l’ampiezza della risposta definitiva. Netanyahu ha anche aperto al controllo estero del passaggio sud-nord Gaza, in un tentativo di mitigare ulteriori escalation.
Preoccupazione internazionale
In Italia, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso preoccupazione per la sicurezza degli italiani in Libano. Crosetto ha sottolineato la necessità di un intervento delle Nazioni Unite per creare una zona senza armi, al fine di prevenire ulteriori violenze. “L’Onu deve agire. Serve una fascia senza armi”, ha dichiarato.
Gli Stati Uniti e l’Europa hanno fatto appello a tutte le parti coinvolte affinché evitino l’escalation del conflitto, sottolineando l’importanza di mantenere la stabilità nella regione. Tuttavia, la situazione è resa ancora più complessa dalle dichiarazioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha evocato la possibilità di un’invasione di Israele. “Potremmo entrare come abbiamo fatto nel Karabakh e in Libia”, ha affermato Erdogan, suscitando ulteriori timori di un conflitto regionale su vasta scala.
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