(CC-BY-NC-SA 3.0 IT) PECHINO – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto un punto stampa a Pechino il giorno successivo all’incontro con il presidente cinese Xi Jinping. Durante l’incontro, i leader hanno discusso su molteplici temi cruciali dell’agenda internazionale, tra cui la guerra in Ucraina, le tensioni globali, l’intelligenza artificiale, la riforma del Consiglio di sicurezza dell’ONU e le questioni climatiche.
Meloni ha sottolineato l’importanza del confronto, definendolo franco, trasparente e rispettoso: “La Cina rimane un interlocutore indispensabile in molte questioni globali”, ha dichiarato. “Spero che questo dialogo possa essere utile per ingaggiare un interlocutore molto importante in questa fase”.
“Chiari con la Cina, smetta di sostenere la Russia”
La premier ha affrontato anche la delicata questione del sostegno della Cina alla Russia nella guerra contro l’Ucraina. Meloni ha affermato di aver discusso apertamente degli interessi che ogni paese ha in questa situazione, ribadendo la posizione italiana: “Penso che la Cina non abbia alcuna convenienza a sostenere la capacità industriale russa. Questo crea frizioni e spero che si renda conto che può giocare un ruolo dirimente”. Meloni ha inoltre evidenziato l’importanza di passi concreti verso la pace, come sottolineato dal presidente Xi Jinping.
Preoccupazione per la situazione in Libano
La premier ha espresso profonda preoccupazione per le tensioni in Libano e il rischio di una escalation regionale: “Sono molto preoccupata per quello che sta accadendo in Libano, proprio mentre sembrava che ci potessero essere degli spiragli”. Meloni ha sottolineato l’importanza di mantenere la moderazione e ha evidenziato il ruolo della Cina, dato i suoi solidi rapporti con Teheran e Riad, nel facilitare la normalizzazione dei rapporti tra i paesi arabi e Israele.
“Rapporti con l’UE non stanno peggiorando”
Interpellata sui rapporti con Bruxelles, Meloni ha assicurato che non ci sono ripercussioni negative per l’Italia: “Non vedo ripercussioni negative per l’Italia, non ritengo che i rapporti con la Commissione europea stiano peggiorando”. La premier ha ribadito che la sua lettera alla Commissione europea era una riflessione comune sulla strumentalizzazione di un documento tecnico e non un segnale di frizione.
Un nuovo approccio alternativo alla Via della Seta
Meloni ha illustrato il Piano d’azione siglato tra Italia e Cina, presentandolo come un approccio alternativo alla Via della Seta. “Ho sempre detto che non condividevo l’ingresso italiano nella Via della Seta”, ha spiegato. “La mia è stata una scelta di coerenza. La nostra presenza nella Via della Seta non era l’unico modo per avere rapporti con la Cina”. Meloni ha evidenziato che altre nazioni europee, pur non facendo parte della Via della Seta, hanno un volume di investimenti cinesi molto più alto. “Si poteva uscire dalla Via della Seta e allo stesso tempo ricostruire un rapporto di collaborazione più intensa con la Cina, ed è esattamente quello che ho fatto”.
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