Stupro di Catania, "Ho urlato dalla finestra, così mi sono salvata"

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di ANTONIO GAZZILLO – Una dottoressa della guardia medica è stata aggredita e stuprata nell’ambulatorio. E’rimasta per tre ore nella stanza tra le grinfie di un ragazzo che, come tante altre volte, aveva chiesto di essere visitato.

Si tratta di un ragazzo di 26 anni conosciuto soprattutto per i suoi problemi psicologici e che si vantava di essere un culturista professionista.

A nulla è servito il pulsante di emergenza collegato con il 112 perché il ragazzo ha staccato anche i fili del telefono; dopo essere stata bloccata, la dottoressa è riuscita a divincolarsi, raggiungere la finestra e gridare aiuto.

Quelle urla colme di dolore e rabbia hanno raggiunto un vicino che ha subito contattato il 112; i carabinieri, prontamente intervenuti, hanno bloccato il giovane che nel frattempo aveva cercato di fuggire.

Adesso il ragazzo è accusato di violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni; il sindaco fa sapere che per il ragazzo era già stato attivato il trattamento sanitario obbligatorio che prevedeva una settimana di ricovero forzato in ospedale perché era diventato violento in casa.

Intanto la vittima, che ha espresso la volontà di costituirsi parte civile, aveva già da tempo denunciato la scarsa sicurezza del luogo in cui lavora. Per questo il ministro della sanità, Beatrice Lorenzin, ha attivato un’ispezione a livello nazionale per verificare le condizioni di lavoro dei medici.

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