Damasco, 14 novembre 2024 – Un raid aereo israeliano ha colpito nel pomeriggio l’elegante quartiere Mazzé di Damasco, un’area che ospita importanti istituzioni internazionali, tra cui la sede delle Nazioni Unite, numerose ambasciate e uffici delle forze di sicurezza siriane. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa siriana Sana, l’attacco ha causato almeno 15 vittime, ma il bilancio potrebbe salire. Il raid segna un ulteriore aggravamento delle tensioni in Siria e nella regione, dove il conflitto prosegue ormai da anni.
Minacce a livello internazionale
Contemporaneamente, è emerso un preoccupante messaggio di minaccia indirizzato al vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani. La missiva, recapitata presso l’ufficio di Palazzo Chigi, è stata firmata da un gruppo che si autodefinisce “Global movement against the nazi-zionist terrorist state of Israel for the liberation of Palestine”. Nel contenuto della lettera, il movimento ha dichiarato che avrebbe utilizzato la forza armata per colpire gli interessi dello Stato di Israele in tutto il mondo, accusato di crimini di guerra e genocidio. Il gruppo ha fatto esplicito riferimento a obiettivi quali ambasciate, musei e altre strutture israeliane a livello globale, aumentando così le preoccupazioni per la sicurezza.
Escalation dei raid aerei in Libano
Nel contesto di una crescente tensione regionale, le forze israeliane hanno anche lanciato un attacco aereo sulla periferia sud di Beirut, nel Libano, poco dopo aver emesso un ordine di evacuazione per la popolazione. Secondo quanto riferito dall’AFP, le forze israeliane hanno compiuto almeno sei ondate di raid dal martedì precedente, colpendo le strutture del movimento Hezbollah, gruppo militante libanese, nella zona. Le immagini mostrano una densa nuvola di fumo che si solleva sopra la capitale libanese, segnando un’escalation di violenze nel paese.
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