(quirinale.it) AUSCHWITZ – Oggi, 27 gennaio 2025, si svolge la cerimonia commemorativa per l’80° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Delegazioni provenienti da oltre cinquanta paesi sono presenti per rendere omaggio alle vittime dell’Olocausto e per rinnovare l’impegno contro l’antisemitismo e l’odio.
Il discorso di Marian Turski
Il primo intervento è stato pronunciato da Marian Turski, 99 anni, ex prigioniero del campo. Con emozione, ha dichiarato: “Noi superstiti siamo una minoranza, mentre la grande maggioranza non è sopravvissuta. Loro non sono stati mai in grado di raccontarci la loro esperienza. Oggi vediamo nuovamente lo tsunami dell’antisemitismo. Non dobbiamo mai avere paura di smascherarlo”. Le sue parole hanno sottolineato l’importanza della memoria come strumento per combattere l’odio.
Le parole di Andrej Duda
Il presidente polacco Andrej Duda ha ricordato che “noi polacchi siamo i custodi della memoria oggi”. Ha ribadito la missione della Polonia nel preservare luoghi come Auschwitz per mantenere viva la testimonianza. “Questo è necessario affinché il mondo non permetta mai più che una catastrofe umana così drammatica accada”, ha sottolineato durante il suo discorso.
Re Carlo III e le celebrazioni in Polonia
Re Carlo III si trova in Polonia per partecipare agli eventi commemorativi. Nel suo intervento al Centro della comunità ebraica di Cracovia, ha affermato: “Ricordare i mali del passato resta un compito fondamentale e, così facendo, plasmiamo il nostro presente e diamo forma al nostro futuro”. Successivamente, il sovrano si è recato ad Auschwitz per le celebrazioni ufficiali.
Steinmeier e Scholz: il tributo tedesco
Anche il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e il cancelliere Olaf Scholz sono presenti ad Auschwitz. Scholz, attraverso un messaggio sui social, ha scritto: “Figli e figlie, madri e padri, migliori amici, vicini, nonni: più di un milione di persone con sogni e speranze sono state assassinate ad Auschwitz, assassinate dai tedeschi. Partecipiamo a questo dolore e ricordiamo. Non tollereremo l’oblio, né oggi né domani”. Con loro c’è anche Pavel Taussig, 91 anni, deportato ad Auschwitz nel 1944 e sopravvissuto a una delle marce della morte verso Mauthausen.
Il presidente Mattarella
Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, è arrivato ad Auschwitz per unirsi alle commemorazioni. Nel corso della cerimonia, ha ribadito l’importanza di custodire la memoria delle vittime della Shoah e di combattere ogni forma di antisemitismo e discriminazione.
Il messaggio di Macron
Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha partecipato, accompagnato dalla moglie Brigitte. “Non dimentichiamo i milioni di vittime della Shoah. Lottiamo instancabilmente contro l’antisemitismo e l’odio, in nome di tutti i morti. Diventiamo memoria della loro memoria”, ha scritto Macron in un messaggio sui social.
Zelensky: “Il male non vinca”
Tra i leader presenti, anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha lanciato un monito: “Il crimine dell’Olocausto non deve mai più ripetersi, ma purtroppo il ricordo dell’Olocausto sta gradualmente svanendo. E il male permane ancora nel mondo. Dobbiamo lottare per la vita e ricordare che l’indifferenza è un fertilizzante per il male. Dobbiamo superare l’odio che genera abusi e omicidi. E questa è la missione di tutti: fare di tutto affinché il male non vinca”.
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