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Medio Oriente, tregua finita: nuovi raid israeliani su Gaza, oltre 300 morti

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(Anas-Mohammed/Shutterstock) La fragile tregua in Medio Oriente è definitivamente crollata. Nella notte, l’esercito israeliano ha lanciato una nuova serie di raid aerei sulla Striscia di Gaza, provocando – secondo fonti del ministero della Sanità locale – oltre 300 vittime. A confermare la nuova escalation è il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che accusa Hamas di “rifiutare le proposte dei mediatori e non voler liberare gli ostaggi”.

Decisa la posizione del ministro della Difesa israeliano Israel Katz: “Non smetteremo di combattere finché tutti gli ostaggi non saranno tornati a casa e tutti gli obiettivi di guerra non saranno stati raggiunti”. Nel frattempo, l’esercito di Tel Aviv ha ordinato l’evacuazione delle aree di Gaza più vicine al confine israeliano, alimentando il timore di un’intensificazione delle operazioni di terra.

La reazione dell’Iran e il rischio escalation

Mentre la tensione nella Striscia resta altissima, si accende anche il fronte diplomatico. Teheran ha duramente condannato le recenti dichiarazioni dell’ex presidente americano Donald Trump, che ha parlato del sostegno iraniano ai ribelli Houthi in Yemen in termini definiti da Teheran come “belligeranti”. La Repubblica Islamica ha avvertito che eventuali azioni ostili da parte degli Stati Uniti comporterebbero “gravi conseguenze”.

Diplomazia in movimento

Sul fronte diplomatico, occhi puntati sull’incontro di oggi a Roma tra il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani e il suo omologo siriano Faysal Mekdad Shaibani, in visita ufficiale. La situazione in Siria e le tensioni nell’intera regione saranno al centro del colloquio.

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