Bruxelles/Washington/Roma – La guerra commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti non accenna a placarsi. Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, citando fonti vicine ai negoziati, i colloqui tra le due potenze economiche non hanno prodotto significativi passi avanti per colmare le divergenze sul commercio. Funzionari americani avrebbero indicato che la maggior parte dei dazi imposti sull’Ue non saranno rimossi nell’immediato futuro.
In particolare, gli Stati Uniti avrebbero respinto la proposta europea di eliminare tutte le tariffe sui beni industriali, incluse le automobili. Washington avrebbe suggerito che una parziale compensazione dei dazi potrebbe essere legata a un aumento degli investimenti e delle esportazioni.
Il clima di tensione è ulteriormente alimentato dalla persistente minaccia di dazi americani su settori strategici come chip e farmaci. A ciò si aggiunge la recente decisione di tassare i pomodori messicani del 21%, un’ulteriore mossa protezionistica che rischia di inasprire i rapporti commerciali internazionali.
La Cina, dal canto suo, ha risposto alle pressioni commerciali bloccando l’export di terre rare, materiali cruciali per la produzione di tecnologie avanzate, e anche le consegne di nuovi aerei Boeing, in un’escalation di ritorsioni incrociate.
L’Unione Europea, pur mantenendo aperta la via del dialogo, si dichiara pronta a mettere in campo contromisure nel caso in cui i negoziati con gli Stati Uniti dovessero fallire. La presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, è in stretto contatto con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in vista del suo imminente viaggio a Washington, previsto per giovedì.
“Sono consapevole di cosa rappresento e difendo”, ha dichiarato la premier Meloni, parlando del faccia a faccia che la attende con l’ex presidente americano Donald Trump, figura centrale nell’imposizione dei dazi e fautrice di una politica commerciale protezionistica. L’incontro si preannuncia cruciale per capire le future strategie commerciali degli Stati Uniti e le possibili ripercussioni sull’economia globale.
La situazione rimane fluida e carica di incertezze, con il rischio di un’ulteriore escalation delle tensioni commerciali che potrebbe avere ripercussioni significative sui mercati internazionali e sulle catene di approvvigionamento globali.
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