ROMA – Dopo la visita ufficiale della presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Washington, culminata ieri nell’incontro con l’ex presidente Donald Trump, oggi i riflettori si spostano su Roma, dove è atteso il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance. Il rappresentante dell’amministrazione statunitense sarà ricevuto dalla premier italiana a Palazzo Chigi per un bilaterale previsto alle ore 13.
La visita di Vance conferma la volontà di rafforzare il dialogo tra Italia e Stati Uniti, in un momento particolarmente delicato sul fronte commerciale e geopolitico. Al centro del confronto, infatti, ci saranno i dazi, ma anche i rapporti con l’Unione europea e le dinamiche internazionali legate alla sicurezza, alla cooperazione industriale e alla transizione energetica.
Trump accetta l’invito a Roma: verso un possibile incontro con l’Ue
Ieri, durante l’incontro alla Casa Bianca, Meloni ha ottenuto una significativa apertura da Trump, che ha accettato l’invito a visitare Roma. Non solo: l’ex presidente ha anche espresso la disponibilità a valutare un confronto con i vertici dell’Unione europea, proprio in occasione della futura visita nella Capitale. L’obiettivo condiviso, ha detto, è quello di chiudere un accordo sui dazi “al 100%”.
Una prospettiva che, se concretizzata, potrebbe rappresentare una svolta nei rapporti commerciali transatlantici, anche in vista della possibilità di un secondo mandato per Trump, in caso di vittoria alle prossime elezioni presidenziali statunitensi.
Pranzo di lavoro allargato con Tajani e Salvini
Dopo il bilaterale con Meloni, è previsto un pranzo di lavoro con la partecipazione anche dei due vicepremier italiani, Antonio Tajani (Esteri) e Matteo Salvini (Infrastrutture). Un momento di confronto più ampio che mira a consolidare i rapporti istituzionali tra Roma e Washington anche attraverso un dialogo diretto tra le figure chiave del governo italiano e il vertice Usa in visita.
La presenza di JD Vance, volto emergente del Partito Repubblicano e considerato vicino alla linea trumpiana, rafforza l’impressione di una relazione bilaterale in crescita, sia sul piano personale tra i leader, sia su quello strategico tra i due Paesi.
L’Italia sembra dunque intenzionata a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel futuro equilibrio tra Stati Uniti ed Europa, facendosi ponte diplomatico e interlocutore privilegiato in un’epoca di profonde trasformazioni globali.
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