(CC-BY-NC-SA 3.0 IT) Si è concluso ieri il vertice del G7 nella suggestiva cornice delle Montagne Rocciose di Kananaskis, in Canada, un incontro che ha visto i leader delle maggiori economie mondiali confrontarsi su temi caldi e complessi, tra guerre e crisi internazionali.
La premier italiana Giorgia Meloni ha evidenziato una forte unità tra i Paesi partecipanti, a partire dalla situazione in Medio Oriente. «Andiamo verso un’escalation», ha detto, «ma l’obiettivo comune è arrivare a negoziazioni che impediscano davvero che l’Iran diventi una potenza nucleare». Una formula diplomatica che tuttavia conferma la linea condivisa con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, secondo cui Israele «sta facendo il lavoro sporco» per neutralizzare il programma nucleare iraniano, come dimostrato dall’attacco israeliano del 13 giugno.
Sulla possibile mediazione di Vladimir Putin nel conflitto tra Israele e Iran, avanzata dal presidente americano Donald Trump, Meloni è stata netta: «Dalle interlocuzioni di questi giorni non mi pare ci fosse disponibilità da parte di nessuno. E comunque l’opzione non è sul tavolo. Affidare a una nazione in guerra la mediazione su un’altra guerra non mi sembrerebbe la scelta migliore».
Gaza: si apre uno spiraglio per il cessate il fuoco
Il tema di Gaza ha occupato un posto centrale nelle discussioni. «Credo che sia un momento in cui si può arrivare a un cessate il fuoco», ha dichiarato Meloni, condividendo la sua convinzione con gli altri leader e sottolineando che tale posizione è stata inserita nel documento finale del G7. La premier ha inoltre evidenziato il ruolo cruciale dei Paesi arabi nel piano di ricostruzione presentato per la regione e la necessità di sostenerli nel contribuire a una soluzione duratura per Gaza. «Se si arriverà a un cessate il fuoco – ha concluso – ripartirei proprio da lì».
Ucraina: sostegno a Kiev e pressione su Mosca
Infine, al centro dei lavori del vertice è stata anche la guerra in Ucraina. Meloni ha sottolineato come ogni tentativo di avanzamento venga spesso vanificato dalle provocazioni russe, con attacchi diretti alla popolazione civile. Il confronto tra i leader si è concentrato su due fronti: «Da una parte il sostegno a Kiev, dall’altra le sanzioni a Mosca». Continuare a sostenere l’Ucraina e mantenere la pressione economica sulla Russia è dunque la strategia condivisa all’interno del G7.
Il vertice di Kananaskis si chiude dunque con una comune volontà di fronteggiare le crisi internazionali attraverso un approccio coordinato, tra tentativi di mediazione e un fermo impegno nel sostenere alleati e partner strategici.
Leave a Reply