Zambon: "Lo scambio di idee e la multidisciplinarietà migliorano la qualità della vita"

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“Diceva Einstein, la scienza è un mezzo e dà gli strumenti, ma il progresso scientifico è fatto da uomini e donne dai grandi ideali etici ed è quello che permette di pensare al paziente prima di ogni altra cosa” ha dichiarato Elena Zambon, presidente dell’omonimo gruppo farmaceutico, spiegando il senso del progetto di ampliamento di OpenZone, il campus scientifico di Bresso, alle porte di Milano “Un progetto che rappresenta la creazione di una realtà da 37mila metri quadrati e che da 600 persone potrà ospitare 1.200 tra ricercatori, manager e imprenditori, dando loro la possibilità di creare una comunità di persone che capiscono il senso di realizzare progetti che diventano realtà e possono essere messi a beneficio dei pazienti. Per una azienda che ha 112 anni di vita non può che esserci la grande responsabilità di occuparsi della salute delle persone e per questo abbiamo deciso di condividere il nostro lavoro in un’ottica di open organization, open company e open zone, con tanti altri operatori, scienziati e imprese che hanno lo stesso modo di intendere la scienza. Lo scambio di idee e la multidisciplinarietà rappresentano un elemento fondamentale in un’epoca in cui il mondo digitale sta trasformando tutti i settori e tra quelli che risulteranno maggiormente impattati c’è sicuramente quello della salute, che consentirà di curare i pazienti nel loro ambiente familiare, attraverso sistemi di monitoraggio della terapia che consentano a loro di seguire correttamente le terapie e le indicazioni del medico e ai caregiver di non stravolgere la propria vita”.

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