I “desideri speranzosi” che chiedo alla Befana

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di BENNY MANOCCHIA – Ci sono cose, nella vita, che non dimentichiamo. Non fa differenza se ci sono capitate a casa nostra, dove siamo nati, oppure in qualche altra parte del mondo. Sono nelle nostre menti, nei nostri cuori e ci resteranno per sempre. In America non conoscono la Befana, quella vecchia strega (ma soltanto in apparenza) che va in giro la notte del 5 gennaio portando croce o delizia ai ragazzi: dolci e giocattoli a chi e’stato buono durante l’anno trascorso,oppure carbone a chi e’ stato cattivo.

Gruppi di italiani che vivono negli Stati Unti hanno formato un club per “ricordare” la Befana e parlare di lei ai nipotini. “Una brava vecchina” dicono, un po’ come St.Nicholas o Santa Claus. E i bimbi seguono in silenzio. Chissa’ se la brava vecchina, arrivata al ventesimo anno di questo secolo, ascoltera’ i desideri di un uomo che non le scrive piu’ letterine da tanti anni.

I desideri cambiano con l’eta’, certo. Non piu’ giocattoli o dolci. E se la cara Befana colmera’ il mio sacchetto di “speranzosi desideri” con un blocco di carbone? “Per i momenti in cui mi va di piangere, puoi farmi avere una copia del film ‘Miracolo a Milano’?”. “Un piatto di maccheroni alla chitarra, tuttova, sugo di oca, nevicata di parmigiano?”. “La promessa di una Italia forte e unita? No “fake news”. “Il tuo recapito telefonico privato per dirti a voce che saro’ bravissimo per tutto l’anno?”. “Non farmi arrivare dinnanzi  a quella porta  dove c’e’ la scritta: lasciate ogni speranza  o voi che entrate…”. Allora, befanona mia: avremo un’altra decade piena di… niente?

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