E’ ora di dire come stanno le cose

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di BENNY MANOCCHIA – Washington e la Casa Bianca sono giunte alla conclusione che l’Italia e’ oggi una nazione comunista. La Bulgaria del Mediterraneo l’hanno definita. E giungono agli uomini vicini a Trump richieste semisegrete di “chiudere le basi militari statunitensi in Sicilia e nel Veneto”. Nella capitale c’e’ chi ride, chi invece si chiede perche’ il miliardario George Soros, ungherese naturalizzato americano, che una volta si adopero’ per fare fallire il comunismo nella Germania Est, oggi diventa un grande amico dei comunisti italiani. Come? Elargendo enormi somme appunto ai comunisti italiani. Dollari che seguono i milioni di rubli che i russi diedero ai socialisti di casa nostra, aiuti economici che non aiutarono la nazione, il popolo, invece resero ricchi molti dirigenti rossi della bella Italia.

Cari italiani, non e’ ora di dire le cose come stanno? C’e’ un altro gruppo, in America, formato soprattutto da italiani e italoamericani, che si chiede: con un popolo fallito, un governo che boccheggia, come pensano di risolvere i problemi italici con Sardine e Cinquestelle dico cinque? Nomi che dovrebbero fare ridere. Invece gran parte della popolazione e’ sicura di avere in mano i simboli che affronteranno tutti i problemi dello Stivale. Problemi che appaiono chiari e richiedono altre soluzioni, altri stimoli. Non abbiamo in Italia grosse industrie, non abbiamo vere esportazioni che portano denaro nelle casse, non abbiamo il sentimento nazionalista (offesa per molti sciocchi) che spinge l’ uomo a fare di piu’, a creare situazioni economiche per aumentare l’occupazione. Litighiamo spesso con la UE, che se ne frega di noi e lo ha detto piu’ di una volta.

Gli uomini al potere parlano di cose frivole, non dicono mai quali sono i programmi veri, seri. No, la risoluzione di molte cose e’ di affidarsi alla sinistra, che nei secoli non ha risolto molto, almeno per quanto riguarda le masse. Ci affidiamo anima e corpo alla Russia,che oggi ha piu’ problemi di noi, e sputa in faccia all’America, che potrebbe in qualche modo aprire la strada a business di gran valore. Si puo’ anche non gradire una nazione, un  popolo, ma si e’ proprio scemi se si chiudono gli occhi di fronte alla ricchezza, al lavoro, alla produzione, alla sicurezza del futuro. E allora andate pure avanti cosi’, e vediamo come andranno le cose.

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