Marketing e legislazione: i punti cardine della rivoluzione del gioco legale

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Non è stato un anno facile per il mondo del gambling, che si è trovato nel mezzo della pandemia che ha coinvolto tutti i settori produttivi. Il gioco pubblico ne ha risentito nella sua versione in agenzia, mettendo a rischio posti di lavoro e rete di gioco sull’intero territorio nazionale. Un intero capitale umano minato dalle chiusure forzate. Per ogni mese di misure restrittive, secondo quanto riporta Eurispes, è stimata una perdita di 750 milioni di euro tra tutti gli operatori.

La filiera online è quella che tiene insieme i cocci ma da sola non basta a progettare un futuro: servono risposte del governo, in particolar modo sulla materia del Decreto Dignità. Dalla sua introduzione, l’intento di rendere il gioco più sicuro per l’utente in realtà si è trasformato in un vero e proprio blocco dell’intera filiera a livello di visibilità.

Tale blocco ha determinato un cambiamento nelle strategie marketing dei casinò online, in particolare nel rapporto di promozione dell’offerta tra l’operatore e il giocatore. Il modo in cui il gioco viene pubblicizzato e offerto al consumatore è importante e fa la differenza.

Una delle tecniche di marketing più importanti è sicuramente quella di riservare una sezione del sito dedicata alle offerte di promozione. I bonus di benvenuto sono fondamentali perché oltre ad essere vantaggiosi per il giocatore offrono all’operatore una via di fidelizzazione del cliente. Attrazione del cliente nuovo e fidelizzazione di quello esistente sono due concetti chiave nella creazione di un pubblico vero e proprio

Il Decreto Dignità non ha sortito però soltanto effetti negativi, ma ha determinato una rivoluzione in tutti i sensi. Il blocco delle pubblicità, i limiti imposti nella selezione dei giocatori e le linee guida dell’AGCOM hanno determinato perdite economiche ingenti agli operatori. Eppure, hanno sortito un piccolo effetto positivo: è migliorato infatti lo scambio di messaggi inviati dai brand e gli utenti.

Se c’è insomma un rovescio della medaglia, inteso positivamente, nel Decreto Dignità, è che ha promosso l’ideologia di un gioco sicuro e responsabile. Sicuro nella protezione dei dati sensibili dell’utente e responsabile perché limitante verso le dipendenze che, in un periodo delicato come quello che stiamo vivendo, si possono sviluppare più facilmente. Resta però da aprire un dialogo per una ulteriore riforma che permetta – nella totale sicurezza del cliente – di recuperare le perdite, eliminando le parti più rigide del decreto.

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