Giallo a bordo della Soyuz

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Il sabotaggio del piccolo foro trovato sulla navicella del 2018 non è stato ancora risolto. Ora un funzionario dell’agenzia spaziale russa Roscosmos ha accusato un astronauta della Nasa. 

Secondo un articolo apparso sulla TASS, in un’intervista a un funzionario che ha chiesto di rimanere anonimo, per quella situazione si punta il dito contro una persona ben precisa: Serena Maria Auñón-Cancelliere, l’unica donna che si trovava a bordo della ISS quando si scoprì il foro.

Secondo l’anonimo funzionario la donna soffriva già, quando si trovava in volo, per la formazione di trombi alla vena giugulare, problema che venne affrontato al suo ritorno a Terra. Ciò potrebbe aver provocato un crollo psicologico dell’astronauta, al punto che avrebbe escogitato un piano per provocare un problema grave, che avrebbe richiesto l’evacuazione della stazione orbitante.

Immediata la replica della responsabile per i voli spaziali umani della NASA, Kathy Lueders: «Serena è un membro dell’equipaggio estremamente rispettato, che ha servito il suo Paese e dato contributi inestimabili alla NASA», ha fermamente dichiarato Lueders.

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