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Evitato lo shutdown negli Stati Uniti: compromesso sul budget a discapito dell’Ucraina

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(Shag 7799/Shutterstock) Grazie a un compromesso tra repubblicani moderati e democratici, gli Stati Uniti sono riusciti a evitare un possibile shutdown dell’apparato governativo all’ultimo minuto. Questa situazione era stata paventata per settimane e avrebbe avuto ripercussioni sui milioni di cittadini americani, ma l’accordo ha un costo: l’Ucraina non riceverà i 6,2 miliardi di dollari richiesti dal presidente Joe Biden.

L’intesa si è concretizzata con l’approvazione di una legge tampone che concede altri 45 giorni di tempo per trovare un accordo sul budget. Questa misura permette alle agenzie federali di continuare a operare e a ricevere finanziamenti almeno fino a metà novembre, con circa 16 miliardi di dollari destinati alla gestione delle emergenze e della ricostruzione. Tuttavia, uno dei punti critici è la cancellazione degli aiuti all’Ucraina.

Il leader della Camera, Kevin McCarthy, ha spiegato che la questione ucraina richiede una strategia chiara e che la Casa Bianca deve condividerla con il Congresso. Questo aspetto era stato uno dei motivi per cui la precedente legge tampone era stata bocciata solo due giorni prima da entrambi i partiti.

L’amministrazione Biden considera questa misura la migliore possibile, date le circostanze, in quanto mantiene il governo federale operativo, fornisce aiuti in caso di calamità e non impone tagli significativi ai programmi dell’amministrazione. Nonostante la cancellazione degli aiuti diretti, il presidente Biden si aspetta che il sostegno all’Ucraina venga garantito attraverso altre iniziative legislative.

Il voto favorevole alla Camera è stato quasi unanime, con 335 deputati a favore e solo un rappresentante contrario. Tuttavia, il passaggio al Senato è stato più complesso a causa dell’opposizione di alcuni senatori sul taglio dei fondi all’Ucraina. Dopo negoziati serrati, il Senato ha approvato la misura solo tre ore prima della scadenza, con 88 voti a favore e nove contrari.

Questo compromesso ha evidenziato le divisioni all’interno del Partito Repubblicano, con il leader della Camera, Kevin McCarthy, che rischia di perdere il sostegno di alcuni membri ultraconservatori. Tuttavia, ha dimostrato anche la volontà del Congresso di evitare una paralisi del governo federale e di garantire il sostegno all’Ucraina in altre forme. La situazione rimane delicata, ma almeno per ora, gli Stati Uniti hanno evitato il peggio.

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