Rinvio dell’attacco di terra di Israele: trattative ostaggi e tensioni in aumento

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Israele ha rinviato l’attacco di terra previsto, mentre i media israeliani riferiscono dell’imminente rilascio di 50 ostaggi con doppia cittadinanza. Tuttavia, le trattative sembrano essersi arenate a causa della richiesta di Hamas di condizionare il rilascio degli ostaggi alla fornitura di benzina. Le speranze di una tregua sono state ulteriormente messe in discussione.

Finora, due donne sono state liberate, ma si è appreso che il 29enne Nir Forti, terzo disperso italo-israeliano, è purtroppo deceduto, portando il bilancio delle vittime italiane a tre. Nel frattempo, i miliziani palestinesi denunciano che i bombardamenti notturni su Gaza hanno causato 140 morti, alimentando ulteriori tensioni nella regione.

Oltre agli scontri diretti tra Israele e Palestina, ulteriori tensioni sono sorte con il Sud del Libano, dove, secondo l’esercito israeliano, sono state distrutte basi degli Hezbollah in risposta al lancio di razzi dal territorio libanese.

L’Iran ha minacciato Israele, e l’attuale primo ministro israeliano, Netanyahu, sta perdendo consensi a livello internazionale. In questo contesto, le Nazioni Unite hanno rinnovato la richiesta di un cessate il fuoco immediato.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato: “Discuteremo del cessate il fuoco dopo il rilascio degli ostaggi”. Le speranze di una soluzione pacifica in Medio Oriente rimangono fragili mentre la regione continua a essere colpita da violenze e tensioni crescenti.

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