Mosca accusa Kiev per l’attentato al Crocus City Hall, ma spunta una pista turca

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MOSCA – Mentre le indagini sull’attentato alla sala concerti di Mosca del 22 marzo proseguono, il bilancio delle vittime potrebbe essere ancora più alto di quello ufficiale, che parla finora di 143 morti accertati. Baza, un canale Telegram legato ai servizi di sicurezza russi, ha riferito che altre 95 persone risultano disperse e non figurano nel registro ufficiale delle vittime.

Mosca punta il dito contro Kiev

Il Comitato investigativo russo ha affermato che dai risultati iniziali dell’inchiesta sulla strage sarebbero emerse “prove” del collegamento tra gli autori dell’attacco e “i nazionalisti ucraini”. Ha aggiunto che gli autori dell’attacco avrebbero ricevuto “somme significative di denaro e criptovalute dall’Ucraina che sono state usate per preparare l’attentato”.

La pista turca

Intanto, spunta una pista turca. Due degli attentatori identificati, Akhmed Chatayev e Aslan Byutukaev, avrebbero infatti trascorso diversi mesi in Turchia prima di compiere l’attacco. La presidenza turca non ha commentato la permanenza dei due attentatori nel paese, mentre Mosca continua a spingere per la “pista ucraina”.

Dissensi nel “circolo ristretto” di Putin

Secondo quanto scrive Bloomberg, citando “quattro persone che hanno stretti legami con il Cremlino”, alcuni esponenti del “circolo ristretto” intorno a Putin avrebbero contestato l’ipotesi di un coinvolgimento ucraino proposta dal presidente russo. Una versione smentita da Mosca, che l’ha definita “la madre di tutte le fake news”.

Un caso complesso e dai contorni ancora incerti

Le indagini sull’attentato di Mosca sono ancora in corso e la pista ufficiale resta quella del terrorismo islamico. Tuttavia, le numerose ipotesi alternative e le contraddizioni tra le diverse versioni emerse rendono il caso complesso e dai contorni ancora incerti.

La necessità di una maggiore chiarezza

E’ importante che le autorità competenti facciano luce su questa vicenda e forniscano informazioni chiare e precise sulle responsabilità dell’attentato. La comunità internazionale ha il diritto di sapere la verità su un evento così tragico che ha causato la morte di tante persone innocenti.

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