Medio Oriente: lunedì colloqui Usa-Israele su Rafah

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(Anas-Mohammed/Shutterstock) Potrebbero aver luogo già lunedì a Washington i colloqui ad alto livello tra funzionari statunitensi e israeliani su potenziali operazioni militari a Rafah, hanno riferito ieri sera funzionari Usa alla Cnn. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva improvvisamente annullato i colloqui previsti per questa settimana dopo che gli Usa si sono rifiutati di bloccare una risoluzione delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas.

Continuano intanto le operazioni dell’esercito israeliano nll’ospedale Shifa di Gaza City e nei quartieri di al-Qarara e al-Amal di Khan Yunis, la roccaforte di Hamas nel sud della Striscia. A renderlo noto il portavoce militare ricordando che allo Shifa sono “stati uccisi uomini armati, sequestrate armi e localizzati siti appartenenti ai gruppi terroristi presenti nell’area”. Nel quartiere di al-Amal – ha dichiarato il portavoce – “sono stati uccisi numerosi uomini armati, inclusi alcuni che aveva tentato di attaccare le truppe con ordigni esplosivi”.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) stanno creando una zona cuscinetto di sicurezza al confine con la Striscia di Gaza che potrebbe occupare circa il 16% del territorio dell’enclave palestinese, secondo Haaretz. In base a immagini satellitari citate dal quotidiano israeliano, la zona sarà larga circa un chilometro e tutti gli edifici presenti saranno smantellati.

Israele contesta l’allarme Onu sul rischio probabile e imminente di una carestia nel nord di Gaza. Il Cogat israeliano ha sostenuto che il rapporto dell’Integrated Food Security Phase Classification (Ipc) contiene molteplici difetti fattuali e metodologici, alcuni dei quali gravi”. Secondo le autorita’ dello Stato ebraico, viene sottostimata la quantità di acqua disponibile pro capite al giorno nella Striscia, si denuncia la mancanza di dati e la loro dipendenza dalle informazioni di Hamas e si sottolinea come i media palestinesi parlino “ogni giorno” di “mercati alimentari pieni di cibo di tutti i tipi” in varie parti di Gaza. “Respingiamo apertamente qualsiasi accusa secondo cui Israele sta intenzionalmente affamando la popolazione civile di Gaza”, ha ribadito il Cogat.

Intanto un palestinese di 13 anni è stato ucciso e altri due palestinesi sono rimasti feriti, uno dei quali in maniera grave, durante un’incursione militare israeliana all’alba a Qabatiya, a sud di Jenin, in Cisgiordania. A riferirlo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, citando il direttore dell’ospedale al-Razi di Jenin. Fawaz Hammad, questo il nome del 13enne, è morto a causa delle ferite provocate da proiettili veri. Fonti locali, citate dalla Wafa, hanno confermato che numerosi soldati dell’esercito israeliano sono entrati a Qabatiya e fatto irruzione in diverse case, schierando cecchini sui tetti. Testimoni parlano di scontri violenti.

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