Revocata la condanna di Harvey Weinstein per reati sessuali

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NEW YORK – La Corte d’Appello di New York ha revocato la condanna di Harvey Weinstein per reati sessuali. Secondo quanto riportato da diversi media internazionali, tra cui Sky News, è emerso che il giudice che nel febbraio 2020 ha condannato Weinstein a 23 anni di prigione ha commesso un errore chiamando a deporre donne le cui accuse non erano parte delle incriminazioni nei confronti dell’ex produttore. Ora spetta al procuratore di New York, Alvin Bragg, decidere se presentare nuovamente accuse contro Weinstein.

Tuttavia, nonostante questa decisione, Weinstein non è un uomo libero. L’anno scorso è stato condannato a Los Angeles a 16 anni di prigione per l’accusa di stupro e violenza sessuale.

La decisione della Corte di New York è stata presa con un voto di quattro a tre da un collegio di giudici composto a maggioranza da donne. Nel 2020, durante il processo, tre donne – Lauren Young, Dawn Dunning e Tarale Wulff – avevano testimoniato sui loro incontri con Weinstein in base a una legge statale che autorizza deposizioni su “precedenti malefatte” per dimostrare uno schema di cattivi comportamenti da parte dell’imputato. Tuttavia, la Corte ha stabilito che “nel nostro sistema di giustizia, l’accusato ha diritto a rispondere solo del crimine per il quale è stato incriminato”.

Oltre cento donne hanno accusato Weinstein di reati a sfondo sessuale nel 2018, e le loro testimonianze hanno dato vita al movimento #MeToo. Tuttavia, in termini legali, la condanna di Weinstein a New York è sempre stata controversa e i ricorsi in appello presentati dai suoi avvocati, secondo gli esperti, avevano sempre avuto una possibilità di successo.

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