di BENNY MANOCCHIA – Di nuovo a Hollywood lo spauracchio della parola “razzismo”. Una sola attrice di colore nella lista degli artisti scelti per l’Oscar del nove febbraio. Cynthia Derivo certo e’ contenta, ma gruppi di afro americani, da New York a Los Angeles, si sono fatti sentire subito dopo l’annuncio da parte della commissione awards 2020. C’era stata una pausa dal 2004, anno in cui nessun artista di colore era stato incluso nella lista dei pretendenti alla vittoria.
Per anni era andato tutto liscio. Ora, quasi inaspettatamente, ecco che si riaccende la polemica: gli attori afroamericani hanno urlato alla radio e alla tv. Come hanno potuto mettere da parte gli eccezionali lavori di Jennifer Lopez, Eddie Murphy, Jamie Foxx, hanno detto.Forse si potra’ vedere al teatro Dolby un po’ di chiasso. Non si sa mai. E’ successo altre volte. L’Oscar ha una certa importanza perche’ in fondo mette in ottima luce le qualita’ di un artista; ma soprattutto -siamo onesti – quella statuetta di piombo ricoperta con polvere d’oro rappresenta un grosso balzo avanti per quanto riguarda i cachet ricevuti per un film. Spesso si tratta di vari milioni di dollari.
Parlare di razzismo forse e’ azzardato. Tuttavia l’associazione nazionale afroamericana ha messo in evidenza che la commissione che regola la serata degli awards e’ formata interamente da bianchi, spesso anziani signori con ancora certe idee antiche nella testa. Hanno voglia di dire che per loro “sono tutti uguali”. Molti, a Hollywood, non li credono.
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