ROMA – Il barcone su cui viaggiavano era partito dalla Libia diversi giorni fa e Alarm Phone stava cercando di individuarlo senza successo.
I 4 naufraghi sono stati recuperati da una petroliera, che ora li sta riportando in Libia, dove rischiano nuovi abusi e il carcere.
Alegria 1 si dirige ora verso la Libia, ” ignorando non solo le nostre offerte di assistenza medica – denuncia Msf – ma anche l’invito a non riportare queste persone in Libia, dove quasi certamente dovranno affrontare detenzioni, abusi e maltrattamenti”.
Dall’ong arriva l’appello ai centri di coordinamento di Roma e Malta ad “assumere il coordinamento di tale operazione e ad assegnare un luogo sicuro per i sopravvissuti prima che sia troppo tardi”. “Frontex e le altre agenzie dell’Ue presenti nell’area rivelino i dettagli di questo tragico evento”, dicono da Msf.
Sea Watch in una nota esprime “enorme dolore e rabbia” per l’ennesimo naufragio nel Mediterraneo centrale “ancora una volta di dimensioni catastrofiche”.
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