(Anas-Mohammed/Shutterstock) DOHA – I negoziati di Doha per la tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi israeliani sembrano essere vicini a un’intesa. Lo ha confermato il ministro degli Esteri del Qatar, Paese mediatore, affermando che i colloqui sono ormai “alle fasi finali” e che un accordo potrebbe essere raggiunto “molto presto”.
Superate le principali controversie
Secondo quanto dichiarato dal portavoce del ministero degli Affari Esteri del Qatar, le questioni più complesse sono state risolte, aprendo la strada a un’intesa. La bozza di accordo è stata accettata da Hamas, come confermano fonti israeliane. La decisione finale spetta ora a Muhammad Sinwar, figura chiave del movimento e fratello dell’ex leader ucciso da Israele.
Il ruolo della mediazione internazionale
La trattativa ha subito un’accelerazione decisiva grazie a un colloquio avvenuto nella notte tra il capo del Mossad, David Barnea, il primo ministro del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, e Avi Berkowitz, inviato dell’amministrazione Trump in Medio Oriente. Anche il responsabile per i detenuti dell’Autorità Nazionale Palestinese si trova a Doha per monitorare i progressi.
Le dichiarazioni degli Stati Uniti
Il presidente Joe Biden ha commentato con ottimismo: “Siamo sul punto di veder realizzata l’intesa”. La Casa Bianca ha dichiarato di aver lavorato in stretta collaborazione con l’ex presidente Donald Trump per coordinare gli sforzi. Il presidente eletto ha confermato: “Siamo molto vicini a farcela”.
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, presenterà inoltre un piano dettagliato per la ricostruzione e la gestione di Gaza dopo la guerra in un discorso al Consiglio Atlantico. Secondo tre funzionari statunitensi citati da Axios, il piano includerà misure per garantire stabilità e governance nell’area.
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