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Doppio conto in euro e rubli: l’escamotage di Putin per farsi pagare il gas

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ROMA – Con una mossa a sorpresa, ieri Mosca, per voce del presidente Putin, ha annunciato l’intenzione di tirare dritto sulla pretesa che le forniture siano pagate nella valuta locale. Diversi governi europei si sono detti pronti a razionare il gas per non cedere al ricatto.

Il presidente russo ha sottolineato in un intervento che il pagamento del gas in rubli è un passo verso la sovranità finanziaria della Russia e che “i Paesi occidentali dovranno aprire un conto in rubli presso le banche russe per pagare il gas” con la valuta russa.” Se i pagamenti non avverranno in rubli i contratti esistenti saranno interrotti – ha specificato Putin – nessuno ci vende niente gratis, e noi nemmeno faremo opere di carità. Ciò significa che i contratti esistenti, in caso di mancato pagamento del gas in rubli, saranno interrotti”. 

Sinora i pagamenti avvenivano in euro su un conto di Gazprombank in Lussemburgo.

L’escamatoge trovato, un tecnicismo che obbligherà ad aprire dei conti ‘speciali’ a Gazprombank, uno in rubli e uno in euro, consentirà ai Paesi acquirenti di continuare a pagare in euro: la banca russa convertirà poi automaticamente gli euro in rubli trasferendoli sul conto aperto dai Paesi europei.

Quando Gazprom avrà ricevuto i pagamenti, provvederà ad erogare le forniture di gas.

A stretto giro le reazioni dei leader europei alle dichiarazioni del Cremlino. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto: “Abbiamo guardato i contratti, c’è scritto che si paga in euro. E ho chiarito nella telefonata che rimarrà così. Le imprese potranno pagare, vorranno pagare e pagheranno in euro”.

Il cancelliere tedesco ha poi sentito Draghi, concordando sull’importanza di mantenere un approccio unitario a livello europeo.

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