Mariupol non si arrende, missili su Leopoli

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(ph: Drop of Light/Shutterstock) ROMA – Proseguono gli scontri nella città che affaccia sul mar d’Azov e Mosca introduce pass speciali per i cittadini che non vogliono andar via.

Un consigliere del sindaco della città portuale assediata, Petro Andriushchenko, ha detto che le forze russe hanno annunciato che da oggi Mariupol sarà chiusa in ingresso e in uscita e che gli uomini che resteranno in città “saranno controllati” per essere “ricollocati”. Un gruppo per i diritti umani della Crimea ha denunciato inoltre che i russi avrebbero portato via con la forza da Mariupol circa 150 bambini, 100 dei quali ricoverati in ospedale, per condurli “nel Donetsk occupato e nel Taganrog russo”.

Intanto, il sindaco di Leopoli fa sapere di un nuovo attacco russo in mattinata.

Zelensky chiede ancora armi all’Occidente. La Russia starebbe preparando una grande offensiva nell’est dell’Ucraina, che scatterà a breve. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che è tornato a chiedere armi all’Occidente definendo ogni ritardo nelle forniture come un “permesso alla Russia per uccidere” la sua gente.

Per opporsi a tutto questo l’Ucraina ha bisogno di altre armi, ribadisce Zelensky. “Stiamo facendo di tutto per garantire la difesa – afferma il presidente ucraino nel suo ultimo videomessaggio -. Siamo grati a coloro che aiutano davvero con tutto ciò che possono. Ma chi ha le armi e le munizioni di cui abbiamo bisogno e ritarda nella loro fornitura deve sapere che il destino di questa battaglia dipende anche da lui. Il destino delle persone che possono essere salvate. Ogni ritardo nelle armi, ogni ritardo politico è un permesso per la Russia di togliere la vita agli ucraini”, ha sferzato l’Occidente.

“Il mondo democratico – continua Zelensky – deve rispondere a ciò che stanno facendo gli occupanti nel sud del nostro Stato, nelle regioni di Kherson e Zaporizhya. Lì vengono costruiti centri di tortura, le autorità locali e chiunque sia ritenuto visibile alle comunità locali viene rapito. Gli insegnanti vengono ricattati, i soldi per le pensioni vengono rubati, gli aiuti umanitari vengono bloccati e le persone muoiono di fame. Gli occupanti stanno anche cercando di spaccare sull’esempio delle cosiddette repubbliche separatiste di Donetsk e Luhanks, trasferendo questo territorio alla zona del rublo e subordinandolo alla macchina amministrativa russa”.

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