Ucraina: prosegue l’offensiva russa su Severodonetsk

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(ph: Rizvanov Ruslan/Shutterstock) ROMA – L’ambasciata russa a Roma denuncia episodi di discriminazione nei confronti dei cittadini russi nel nostro Paese e attacca i media italiani. Immediata la risposta del ministro degli Esteri Di Maio: “Basta con questa mistificazione della realtà”.

“L’Italia – secondo il ministro degli Esteri – rispetta il popolo russo, che nulla c’entra con le folli scelte di Putin, e continuerà sempre a rispettarlo. Putin si sieda al tavolo delle trattative e metta la parola fine a questa guerra”.

“I media italiani svolgono il proprio lavoro in maniera egregia, e dall’inizio di questa atroce e sanguinosa guerra che Putin sta portando avanti in Ucraina, hanno raccontato i fatti in modo professionale, con inviati sul campo che hanno rischiato la vita per documentare i tragici fatti. Tutto questo, mentre in Russia è vietato parlare di guerra, mentre vengono censurate le immagini terrificanti di civili ucraini uccisi dalle bombe russe, mentre manifestanti russi vengono arrestati perché si oppongono alla guerra”, ha aggiunto Di Maio.

Intanto, prosegue l’offensiva russa su Severodonetsk. Le forze ucraine si stanno ritirando da Severodonetsk. Lo afferma il ministero della Difesa russo, citato da Interfax. Le truppe ucraine hanno perso in alcune unità fino al 90% dei loro militari nei combattimenti a Severodonetsk, nell’Ucraina orientale, e si stanno ritirando verso Lysychansk. Lo ha dichiarato il generale dell’esercito russo Mikhail Mizintsev, citato da Ria Novosti. “Le unità delle forze armate dell’Ucraina, dopo aver subito perdite critiche (in un certo numero di unità fino al 90%) durante le battaglie per Severodonetsk, si stanno ritirando in direzione di Lysychansk”, ha affermato.

Il negoziatore ucraino David Arakhamia ha dichiarato che Kiev vuole rafforzare le sue posizioni sul terreno con l’aiuto di nuove forniture di armi dall’Occidente prima di riprendere i colloqui di pace con la Russia. Lo riporta in Guardian. “Le nostre forze armate sono pronte a usare le nuove armi, e poi penso che potremo iniziare un nuovo ciclo di colloqui da una posizione rafforzata”, ha affermato Arakhamia parlando alla televisione nazionale.

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