Brexit: Johnson invia all’Ue richiesta di estensione

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LONDRA – Al termine di una giornata al cardiopalma per il Regno Unito Boris con il deal ad un passo, Boris Johnson è costretto ad arrendersi a chiedere una proroga dell’ultimo minuto, in una lettera non firmata inviata a Donald Tusk, lasciando intendere d’essere costretto a farlo dalla legge varata dai suoi oppositori e di non ritenerla necessaria. Contrordine a Westminster. E il muro contro muro fra Parlamento e governo, con il premier che per ora si rifiuta di prendere tempo con la richiesta di proroga ai 27 imposta per legge, riprecipita la situazione nel caos e nell’incertezza.

Alla fine è un emendamento di sie Oliver Letwin, passato con 322 voti contro 306, a far slittare la resa dei conti sull’accordo sulla Brexit fino all’approvazione di tutta la legislazione connessa, quindi oltre la scadenza del 31 ottobre promessa da Johnson. Secondo il premier si tratta di uno sgambetto del conservatore pro Remain, l’ennesima operazione dilatoria. E ha risposto a muso duro. Il deal, ha fatto sapere, tornerà in aula lunedì, in contemporanea con la calendarizzazione.

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