Crisi senza fine in Argentina: cosa sta accadendo

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BUENOS AIRES – La situazione nel Paese continua ad aggravarsi. Il ministro dell’Economia si è dimesso e ha lasciato il governo. Intanto proseguono le proteste di piazza. In attesa delle elezioni presidenziali del 2023, regna il caos a livello politico.

Le dimissioni di Guzmán sono giunte dopo quelle di inizio giugno del ministro per lo Sviluppo produttivo, Matías Kulfas, altro uomo vicino al presidente che aveva criticato la vicepresidente e che era stato sostituito dal peronista Daniel Scioli, vicino invece a Fernández de Kirchner. Una mossa che non ha fatto altro che far accrescere la crisi nel paese.

La crisi in Argentina, oltre che politica, è soprattutto economica. Buenos Aires, a causa di un nuovo default nel maggio 2020, si vide costretta infatti a stampare sempre più moneta, portando ad un aumento dell’inflazione. Questa mossa del Tesoro portò ad una ristrutturazione del debito, sia con i privati che con lo stesso Fondo, che sospese la rata da 700 milioni di dollari e congelava i futuri pagamenti, in cambio della riduzione graduale, da parte del paese, del proprio rapporto tra deficit e PIL, dal 2,5 per cento attuale allo 0,9 per cento nel 2024.

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